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Attenzione alla planimetria catastale della vostra abitazione

Attenzione alla planimetria catastale della vostra abitazione
planimetrie

Il primo capitolo del nostro blog apre uno scenario molto frequente in Italia per chi si avvia a una trattativa immobiliare. Capita spesso che l’ultima planimetria catastale urbanisticamente valida non sia conforme con lo stato attuale della casa o che a seguito di variazione degli spazi interni sia stata corretta la planimetria catastale solitamente con la dicitura “per miglior rappresentazione grafica”, senza che sia mai stato chiesto un provvedimento urbanistico a supporto delle variazioni fatte nell’immobile.

Una settimana fa ho preso un incarico di vendita: la proprietaria possedeva l’immobile da vent’anni e non aveva mai effettuato un lavoro. Osservando la planimetria ho scoperto che lo stato attuale dell’immobile era difforme dalla pianta catastale e naturalmente la signora è stata costretta a incaricare un tecnico per regolarizzare il tutto e poter procedere alla vendita.

La nostra cliente è stata vittima di un sistema sbagliato, frutto di compravendite antecedenti al 2010, quando non esisteva l’obbligo di conformità della planimetria catastale con lo stato dei luoghi per poter effettuare il rogito del bene o chiedere un mutuo in banca. Con l’introduzione di tale vincolo, stabilito dal decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010, ci si avvia alla regolarizzazione patrimonio immobiliare italiano, ma bisognerà attendere qualche decennio affinché sia tutto a norma. Per ora spetta a noi consulenti immobiliari risolvere più di mezzo secolo di nefandezze e scelleratezze riguardanti questa problematica.

Fortunatamente tutto è risolvibile: esistono gli strumenti per poterlo fare ed è fondamentale conoscere i tempi necessari per poter risolvere i cavilli burocratici.

Nel mondo immobiliare il tempo è denaro. Prima di mettere in vendita il proprio immobile o prima di fare una proposta di acquisto è bene conoscere le regole del gioco, onde evitare:

  • il procrastinarsi dei tempi previsti per il perfezionamento della compravendita, nella migliore delle ipotesi;
  • rischiare di perdere o restituire il doppio delle caparre date o ricevute.

La compravendita non è una guerra tra acquirente e venditore ma è un percorso che gli stessi devono vivere senza tensioni, per arrivare nel miglior modo possibile all’obiettivo da ambedue prefissato.

Iniziamo a vivere la transazione immobiliare come qualcosa di positivo e di costruttivo senza rischi e senza stress: abituiamoci a esigere dagli addetti al settore “il benessere della trattativa”.

Roberto Sette