Il contratto di locazione in concordato con cedolare secca continua ad essere un’ottima opportunità di guadagno per tutti i proprietari che decidono di affittare il loro immobile con destinazione d’uso abitativa.
Di questa opportunità ne avevo già parlato in un precedente articolo del blog ma, essendo cambiati in positivo alcuni parametri di calcolo per la determinazione del valore del canone di locazione nel corso del 2019, ho deciso di approfondire tale argomento.
È doveroso premettere che il prezzo del canone applicabile per un’abitazione in una determinata zona della città è determinato da alcuni parametri ben specifici, scaturiti da un accordo territoriale tra il Comune e le associazioni di categoria.
Esaminando nello specifico quello che è accaduto a Roma lo scorso febbraio quando, il Comune e le associazioni di categoria dei proprietari ed inquilini, hanno siglato un nuovo accordo territoriale, con il quale veniva stabilito che :
- i valori locativi (riferiti al prezzo/ mq )determinati nella suddivisione del territorio in microzone sono stati rivisti e nella stragrande maggioranza dei casi sono stati aumentati ( implicitamente si deduce che il prezzo del canone di locazione applicabile sia cresciuto);
- viene data ai proprietari la flessibilità sulla durata del contratto (in passato tale contratto veniva stipulato soltanto con una durata di 3 anni + 2 anni ), ora è possibile sottoscriverlo con la durata della prima scadenza contrattuale anche per un periodo superiore ai 3 anni fino ad un massimo di 6 anni, ferma restando la proroga dei 2 anni che è rimasta invariata;
- aumentando la durata della prima scadenza a quattro , cinque o sei anni il prezzo del canone di locazione può esser aumentato rispettivamente del 7, dell’8 o del 9% rispetto al valore scaturito dai parametri di calcolo;
- il canone di locazione può esser aumentato di una percentuale che va dal 5 al 10 % in base alla classe energetica dell’immobile, oppure se nello stesso sono stati effettuati interventi documentati Eco e/o Sisma bonus.
Oltre a quanto detto ricordo che tale tipologia contrattuale ha mantenuto le agevolazioni fiscali di cui godeva in passato , e precisamente:
- la tassazione fissa al 10% sul canone annuo di locazione senza che questa entrata economica sia cumulativa con gli altri redditi del proprietario;
- le imposte comunali sulla seconda casa vengono ridotte del 25%.
Possiamo tranquillamente affermare che il contratto di locazione in concordato con cedolare secca offre un’ottima remunerazione economica, flessibilità sulla durata e sul vincolo contrattuale con l’inquilino e una bassa tassazione per chi decide di adottarlo. Di ciò ho conferma quotidianamente, infatti sempre un numero maggiore di proprietari ci chiedono di locare il loro immobile con il contratto in concordato a cedolare secca.
R7 “ Il benessere della trattativa “